martedì 16 giugno 2009

2 - I Grandi del Rock and Roll:Elvis Presley


(1935-1977) È stato uno dei più celebri musicisti rock and roll di tutti i tempi.
La sua presenza scenica, pressoché inimitabile se non da pochi eletti come i Beatles o Frank Sinatra, ha avuto un impatto sulla cultura mondiale senza precedenti, ha saputo andare oltre la musica finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo ( e questo nonostante non si mai esibito fuori degli USA).
Tra gli altri soprannomi con il quale era conosciuto vi sono The Hillbilly Cat, con il quale iniziò la sua carriera, ed Elvis the Pelvis, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi ed ammiccanti ondeggiamenti del bacino.
Le origini di Elvis sono comuni a quelle di molti americani del sud nati negli anni trenta quando ancora, soprattutto nei piccoli centri, si sentivano gli echi della grande depressione.
Elvis, contrariamente alla maggior parte della popolazione del sud, non faceva distinzioni di razza: se una cosa era bella o interessante, non importava che fosse tipica dei bianchi o dei neri e frequentava gli ambienti dell'una e dell'altra comunità.
Negli anni cinquanta le stazioni radio statunitensi erano nettamente divise tra quelle che trasmettevano esclusivamente musica bianca e quelle di musica nera, e mai un bianco avrebbe ascoltato certe emittenti, tutti tranne Elvis, che, come una spugna, assorbiva elementi di B.B.King e di Howlin' Wolf da una parte, e elementi di Bill Monroe e Eddy Arnold dall'altra.
Il suo inizio è casuale, si reca alla Sun per registrare un brano che voleva fare per regalo alla madre e per caso viene ascoltato da Sam Philips.
Il produttore ne rimane stupito, aveva trovato quello che andava cercando da anni: un ragazzo bianco che cantasse con la stessa intensità di uno di colore.
I primi dischi, che Elvis fece per la Sun, sono storia del rock: Blue Moon Of Kentucky, Good Rockin' Tonight, Baby Let's Play House, e catapultarono il giovane Elvis tra le stelle della musica del sud.
In questi primi tempi, la musica proposta da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano alle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues.
Nel frattempo il fenomeno era diventato così grande che Philips cede al contratto al ad un altro produttore il Colonnello Parker che seguì Elvis fino alla sua fine.
Parker, intuite le potenzialità del suo assistito, fece esibire Elvis alla televisione nazionale.
L'opinione pubblica si scandalizzò sia della musica che delle sue movenze selvagge, ma i ragazzi ne furono conquistati e da allora è cambiata la musica ed il modo di fare musica.
Heartbreak Hotel, Jailhouse Rock, Hound Dog, Love Me Tender sono solo alcuni dei successi discografici che valsero l'appellativo che, ancora oggi, tutti gli riconoscono: re del rock and roll.
Hollywood non aspettò e decise di sfruttare il fenomeno, fra il 56 eil 58 Presley interpretò 4 film.
Nel 1958 la favola sembrava finita, Elvis fu chiamato per il servizio militare, sarebbe stato lontano dalle scene per ben due anni.
Al suo ritorno nel 1960 le nuove band, figlie della sua musica, avevano ormai invaso il mercato e i ragazzi avevano nuovi idoli musicali come i Beatles e i Rolling Stones.
Nonostante Presley continuasse a incidere dischi interessanti, non vendeva più come un tempo e il colonnello decise di sfruttare il molto remunerativo filone cinematografico.
In otto anni Elvis interpretò ben 29 film dei quali solo tre o quattro validi.
Gli altri erano tutti film girati in due settimane con trame sciocche e canzoni, spesso, scadenti, ma incassavano e incassavano bene.
Nel 1968 Elvis aveva 33 anni, era stanco di fare film di poco conto, voleva tornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: la musica.
Il colonnello organizzò uno special televisivo natalizio per la NBC.
Elvis si presentò nella migliore forma di sempre, vestito di pelle nera e dando sfogo alla grinta che aveva dovuto reprimere negli anni dei film, regalando al pubblico americano uno spettacolo entrato nella storia della televisione.
L'incredibile successo dello show rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità.
Decise così di ritornare a Memphis e di chiudersi in studio per una session di registrazione.
Il frutto di questo lavoro furono due album acclamatissimi da critica e pubblico, Back In Memphis e From Elvis In Memphis, con canzoni entrate nella storia come In The Ghetto e Suspicious Minds.
Elvis iniziò il nuovo decennio deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell'arco di sette anni, fra il 70 eil 76 si esibì in quasi un migliaio di concerti, ad una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno.
Il momento clou di tutta l'attività concertistica del decennio ebbe luogo nel 1973 quando lo show Elvis: Aloha from Hawaii venne trasmesso in TV via satellite ad un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi, più di coloro che assistettero alla camminata sulla luna di Neil Armstrong.

La frenetica attività lasciava poco tempo da dedicare allo studio di registrazione, e così furono numerosi, anche a scapito della qualità, gli album registrati dal vivo.
Fra tutti Aloha From Hawaii Via Satellite del 1973 primo disco quadrifonico a diventare un million seller.
La produzione discografica complessiva fu comunque enorme, si possono ricordare Elvis Country del 1971 e He Touched Me del 1972, e più tardi Promised Land e Today entrambi del 1975.
I maggiori successi da classifica come singoli, nel periodo furono: Kentucky Rain del 1970, The Wonder Of You del 1970, There Goes My Everything del 1971, Burning Love del 1972, Steamroller Blues del 1973, Promised Land del 1974, My Boy del 1975, T-R-O-U-B-L-E del 1975 e Moody Blue del 1977.

A solo 40 anni il suo fisico iniziò a cedere allo stress, per reggere aumentò il consumo di barbiturici e anfetamine che diventarono suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte.
La cosa non fu senza conseguenze, frequenti furono i ricoveri in ospedale, una alimentazione disordinata lo portò ad ingrassare vistosamente e a sottoporsi a feroci diete dimagranti a base di medicinali sempre più forti.
Muore nel 1977 a Memphis per un infarto.
Ancora oggi, dopo 30 anni dalla sua morte, la sua dimora di Graceland a Memphis è meta di pellegrinaggio da parte di fans provenienti da tutto il pianeta ed è la seconda casa più famosa degli Stati Uniti d'America, dopo la Casa Bianca.

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