martedì 31 maggio 2011

I Grandi del Blues: 42 - Big Joe Turner


Grande artista, autore prolifico e di grande successo, uno dei grandi compositori di musica popolare del dopoguerra, vero precursore del rock and roll e del rock stesso.

Il suo blues è boogie woogie ed è l'anticamera di una evoluzione già in atto, il blues si trasforma, si miscela con il country e nasce il rock and roll che a sua volta darà vita al classic rock degli anni '60 e '70.


I suoi brani diventeranno dei classici della nuova musica, di quel rock and roll di cui Elvis Presley sarà il maggiore esponente e l'unico che avrà il coraggio di avvicinarsi ai gusti di un pubblico nero, ancora poco interessante per l'industria discografica.

I brani di Big Joe verranno così suonati in modo diverso con l'aggiunta delle chitarre elettriche, con un ritmo più sincopato e veloce, più consono ai gusti di un pubblico, soprattutto bianco, che cambiava molto rapidamente.

Nasce a Kansas City e scopre il proprio amore per la musica frequentando la chiesa, come molti bluesmen di quegli anni.

Inizia presto a lavorare, a 14 anni è cuoco nei locali della sua città, negli stessi locali dove poi debutterà come cantante con il pianista Pete Johnson.

La collaborazione con il pianista del boogie-woogie si rivela importante, nel 1936 suonano a New York con Benny Goodman.

Alla fine, nel 1938, Turner e Johnson vengono scoperti da John Hammond, che li invita a prendere parte ad uno dei suoi concerti From Spirituals to Swing al Carnegie Hall di New York.




Questi concerti furono molto importanti perchè, nel clima di apartheid che si viveva in quegli anni,contribuirono a portare sempre più bianchi a conoscere ed apprezzare la musica nera, il blues e il jazz.





Nel 1939 Turner, assieme ad Albert Ammons e Meade Lux Lewis, comincia ad esibirsi nel club Cafè Society di New York, locale storico dove già si esibivano artisti del calibro di Billie Holiday e Frank Newton.



Nel 1941 si sposta a Los Angeles, dove recita in Jump for Joy di Duke Ellington.
La sua parte era quella di un poliziotto cantante in uno sketch chiamato "He's on the Beat".



Turner incide molto non solo con Pete Johnson, ma anche con altri grandi pianisti come Art Tatum e Sammy Price e con vari gruppi jazz.




Molti sono i suoi grandi successi, autore di brani come Chains of Love, Sweet Sixteen e Shake, Rattle and Roll.




Quest'ultimo brano per il suo enorme successo cambierà per sempre la definizione stessa di musica popolare.

Brani che vendono milioni di dischi e che diventeranno dei classici del rock and roll, eseguiti e replicati nelle più diverse versioni fino ai giorni nostri.

Negli anni '60 e 70 torna al blues e al jazz ed incide molto con il pianista tedesco Axel Zwingenberger.

Muore nel 1985 d'infarto.

Alcuni dei suoi brani più famosi:

1938 Roll 'Em Pete
1951 Chains Of Love
1953 Honey Hush
1954 Shake, Rattle and Roll


1955 Flip Flop And Fly
1956 Cherry Red
1956 Corrine, Corrina
1956 Wee Baby Blues
1956 Love Roller Coaster
1957 Midnight Special


Una selezione della sua discografia ufficiale

1956 The Boss of the Blues
1959 Big Joe Rides Again
1969 Bosses of the Blues, Vol. 1
1971 Texas Style
1972 Flip, Flop & Fly


1973 The Bosses con Count Basie
1974 Life Ain't Easy
1974 The Trumpet Kings Meet Joe Turner
1980 Kansas City Shout con Count Basie

martedì 24 maggio 2011

I Grandi del Blues: 40 Wynonie Harris - 41 Big Jay McNeely



40 - Wynonie Harris

(1915-1969) chitarrista, famoso per i suoi testi irriverenti e spiritosi.

Raggiunge il massimo successo dal 1946 al 1952 dove con ben 15 hits top ten diventa il vero precursore del rock and roll.





A 16 anni lascia la scuola ed inizia come cantante chitarrista in band come The Sultans e Preston Love's Band.

Forma un duo con la ballerina Velda Shannon e nel 1934 sono l'attrazione fissa del Ritz Theatre di Omaha, sua città natale.
L'anno dopo inizia a suonare blues, andando spesso a Kansas City dove conosce Jimmy Rushing e Big Joe Turner.

Nel 1935 in piena Grande Depressione è ormai diventato una celebrità locale.
Nel 1940 si trasferisce a Los Angeles.

Nel 1943 suona al Rhumboogie Club di Chicago dove conosce Lucy Millinder che gli propone di entrare nel suo gruppo.

L'anno dopo debutta all'Apollo Theatre di Harlem dove esegue per la prima volta il suo famoso brano Who Threw The Whiskey in the Well.

Nel 1944 ha la sua prima incisione sempre con Lucy Millinder ma il disco non viene subito pubblicato.


La fama di Harris cresce e l'anno dopo lascia il gruppo.

La Decca pubblica il disco e Who Trew The Whiskey in the Well diventa il suo primo grande successo.

Nel 1945 inizia la carriera da solista, forma una sua band e per la Philo incide, con la presenza di Johnny Otis, il brano Around The Clock, che diventa molto popolare.



Incide poi per altre etichette, ma i suoi più grandi successi sono pubblicati dalla Syd Nathan's King: Good Rocking Tonight, una cover di Roy Brown, Good Morning Jude, All She Wants To Do Is Rock e Bloodshot Eyes, una cover di Hank Penny.





Dal 1954 al 1964 cambia diverse case discografiche, incide ancora brani di successo come Sweet Lucy Brown, Spread The News, Saturday Night, Josephine e Did You Get The Message, ma è sempre più indebitato,non riesce più ad arrivare alle cifre del suo momento magico e non accetta il declino della sua carriera.

Nel 1964 ha la sua ultima incisione per la Chess con brani famosi come The Comeback, Buzzard Luck e Conjured.

Nel 1967 la sua ultima esibizione live all'Apollo Theatre con Big Joe Turner, Big Mama Thornton, Jimmy Witherspoon e T-Bone Walker.

Nel 1969 muore per un tumore all'esofago.







41 - Big Jay McNeely

nasce nel 1927 come Cecil James McNeely, sassofonista, conosciuto per il suo modo di suonare intenso ed energico e per i suoi folli spettacoli dal vivo.







Famose le sue esibizioni dal vivo, quando riusciva a trascinare il pubblico con le sue esibizioni acrobatiche, come nel 1949 al Wrigley Field Baseball Stadium dove suona giocando a baseball o nel 1999 a 72 anni suonati all'Apollo Theatre di New York dove salta giu dal palco suonando un sax fluorescente e ballando break dance.

Il suo maggior successo è stato una ballata blues There Is Something On Your Mind con il cantante Little Sonny Warner.


Nel 1947 suona al Barrelhouse Club di Johnny Otis dove firma per la Savoy Records che lo convince a cambiare nome in Big Jay considerando Cecil non convincente.


La sua prima hit fu The Deacon's Hop del 1949, a cui seguì l'anno dopo Wild Wig,altra hit che consentì a Big Jay di avere successo per tutti gli anni 50.

Negli anni 60 inzia il declino tanto che nel 1971 lascia per diventare postino.

Nel 1983 torna alla musica con una sua etichetta.

La sua musica è piacevole da ascoltare, il suo blues diventa spesso rhythm and blues con un suono accattivante e moderno.

Discografia

I suoi album sono:

- Big Jay McNeely del 1954
- A Rhythm and Blues Concert del 1955
- Big Jay McNeely in 3-D uscito nel 1956 e nel 1959
- Live at Cisco's nel 1963
- Swingin' del 1984
- Live at Birdland live del 1957 pubblicato nel 1992
- Nervous del 1995
- Crazy del 1997
- Central Avenue Confidential del 2000 (compilation)

sabato 14 maggio 2011

I Grandi del Blues: 39 - Elmore James



Elmore Brooks nasce nel 1918 chitarrista, il suo modo di suonare la slide guitar ha influenzato tutto il blues dal 1950 ad oggi.

Artista poco conosciuto rispetto a Muddy Waters, BB King e Howlin'Wolf, suoi contemporanei che come lui hanno modificato il modo di fare blues.

Elmore muore a 45 anni nel 1963 troppo presto e nel pieno della sua maturità artistica.




Inizia a suonare a 12 anni, molto presto come tutti i bluesman, con uno strumento ad una corda sola chiamato diddley bow o jitterburg, si esibiva nei locali con il nome di Cleanhead o di Joe Willie James.

Conosce Robert Johnson, Kokomo Arnold e Tampa Red, i primi pionieri del blues, e ne subisce l'influenza, anzi inciderà diversi brani di Tampa Red, inserendo nel suo mitico gruppo The Broomdusters due suoi musicisti Little Johnny Jones al piano e Odie Payne alla batteria.


Sono anni di nascita del blues e della musica moderna e le informazioni spesso si confondono con le leggende e le storie riportate oralmente, uno di queste è chi abbia scritto il famoso brano Dust My Broom, Robert Johnson o Elmore James.

Non conosco la risposta, certo quando nel 1936 Johnson la incide Elmore aveva 18 anni, ma già suonava e cominciava ad essere conosciuto.


Durante la guerra si arruola in Marina, al ritorno inizia a suonare la chitrarra elettrica, nel 1951 incide per la Trumpet Records, prima come sideman di Sonny Boy Williamson II, poi come solista proprio con Dust My Broom, che diviene una hit e apre a Elmore le porte del successo.





Nel 1952 conosce Ike Turner ed inizia ad incidere per la Bihari Records e il suo brano I Believe diventa ancora un successo.

Negli anni 50 incide per diverse etichette, per la Mel London's Chief incide It Hurts Me Too.





Nel 1959 per la Bobby Robinson's Fire incide i suoi brani migliori: The Sky Is Crying, My Bleeding Heart, Stranger Blues, Look On Yonder Wall, Done Somebody Wrong e Shake Your Moneymaker.

Muore d'infarto nel 1963 poco prima d'inziare un tour in Europa.



La musica di Elmore e il suo modo di suonare hanno influenzato bluesman come Hound Dog Taylor e BB King, chitarristi rock come Brian Jones dei Rolling Stones e Jeremy Spencer dei Fleetwood Mac.

Innumerevoli le cover dei suoi brani:Done Somebody Wrong e One Way Out sono state incise dagli Allman Brothers e molto del suo repertorio veniva spesso utilizzato dal grande Stevie Ray Vaughan.

La cover più famosa è The Sky Is Crying incisa da Albert King e da Eric Clapton.




Uno dei suoi più grandi ammiratori fu Jimi Hendrix che suonò Bleeding Hearth in concerto alla Royal Albert Hall nel 1969.

Elmore è menzionato dai Beatles nel loro brano For You Blue e negli anni hanno inciso suoi brani i Grateful Dead,John Primer, Billy Gibbons e tanti altri.





Discografia

Ha inciso sempre singoli e gli album che si trovano sono tutti postumi,ad eccezione di Blues After Hours del 1961, una compilation curata dalla Bihari Records.





Merita un elenco dettagliato e consiglio vivamente di ascoltarlo e di perdere del tempo a cercare questi brani:

1951 Dust My Broom e Catfish Blues
1952 I Believe e I Held My Baby Last Night
1953 Baby, What's Wrong e Sinful Women
1953 Early In The Morning Hawaiian Boogie
1953 Country Boogie e She Just Won't Do Right
1953 Can't Stop Lovin e Make A Little Love
1953 Please Find My Baby e Strange Kinda' Feeling
1954 Hand In Hand e Make My Dreams Come True
1954 Sho Nuff I Do e 1839 Blues


1954 Dark And Dreary e Rock My Baby Right
1954 Sunny Land e Standing At The Crossroads
1955 Late Hours At Midnight e The Way You Treat Me
1955 Happy Home e No Love In My Heart
1955 Dust My Blues I Was A Fool
1955 I Believe My Time Ain't Long e I Wish I Was A Catfish
1955 Blues Before Sunrise e Good Bye
1956 Wild About You e Long Tall Woman
1957 The 12 Year Old Boy e Coming Home


1957 It Hurts Me Too e Elmore's Contribution To Jazz
1957 Cry For Me Baby e Take Me Where You Go
1959 Make My Dreams Come True e Bobby's Rock
1960 Dust My Blues e Happy Home
1960 The Sky Is Crying e Held My Baby Last Night
1960 I Can't Hold Out e The Sun Is Shining
1960 Rollin' And Tumblin e I'm Worried
1960 Knocking At Your Door e Calling All Blues
1960 Done Somebody Wrong e Fine Little Mama
1961 Look On Yonder Wall e Shake Your Moneymaker
1962 Stranger Blues e Anna Lee
1963 The Sky Is Crying e Held My Baby Last Night

Sono poi uscite negli anni innumeroli compilation di cui non faccio elenchi ma che è possible trovare con molta facilità.

Rimane la leggenda,ci sono poche immagini e la sua biografia è spesso lacunosa, rimangono i suoi brani stupendi per la loro modernità.

Un artista morto troppo presto che non è riuscito, come è già capitato tante altre volte in questa nostra storia, a godersi il successo tanto inseguito ed arrivato enorme ma troppo tardi.

giovedì 5 maggio 2011

I Grandi del Blues: 36 Johnny Otis - 37 Amos Milburn - 38 Ernie Andrews


36 - Johnny Otis

Nasce nel 1921 come John Veliotes, pianista, una delle figure più importanti fra i bianchi del R&B.

Dopo aver suonato in diverse orchestre swing, nel 1945 forma il suo gruppo, con Wynonie Harris e Charles Brown,e incide uno dei successi più grandi dell'era delle big band Harlem Nocturne.


Nel 1947 apre il Barrelhouse Club a Los Angeles, locale che diventerà famoso per il suo talent's show, con il quale Otis porterà al successo tanti musicisti, come Big Jay McNeely negli anni 40 e Etta James nel '50.



Oltre a scoprirli ne era anche il produttore e collaborava alla stesura dei brani.

Nel 1969 incide Snatch and The Poontangs e nel 70 suona al Monterey Jazz Festival con Little Esther Phillips e Eddie Cleanhead Vinson.

Nel 1960 entra in politica e nel giornalismo e diventa pastore protestante.



Uomo dai molteplici interessi, ha avuto per anni e fino al 2006, anno della sua morte, un famoso spettacolo alla radio il Johnny Otis Show.



37 - Amos Milburn


(1927-1980) cantante e pianista molto popolare fra gli anni ’40 e ’50.

Inizia a suonare da bambino e dotato di un talento fuorl del comune, già a 15 anni suonava blues e jazz nei club di Houston.

Nel 1946 inizia ad incidere per la Aladdin Records con una cover Down The Road A Piece.



Nel 1949 Hold Me Baby e Chicken Snack Boogie che diventano grandi successi, ma i suoi brani più famosi sono Bad Bad Whiskey e One Scotch One Bourbon One Bier.

Nonostante il successo però diventa alcolizzato, nel 1952 incide Thinking And Drinking e Trouble In Mind ed inizia un tour da solista.

Nel 1956 ricostituisce il gruppo e l'anno dopo inizia ad incidere per La Ace Records ma senza molto successo.




Nel 1960 incide Christmas (Comes But Once A Year).

Nel 1972 l'ultimo lavoro sempre con Johnny Otis e questo nonostante un infarto gli avesse bloccato la mano sinistra.






Un secondo infarto sempre per problemi circolatori legati al consuno di alccol gli causa l'amputazione delle gambe, dopo un terzo muore a 52 anni.

Grande pianista, dotato di un grande talento, purtroppo sempre limitato dall'alcolismo che lo ha ucciso costringendolo a rinunciare al successo che aveva già raggiunto.

Per ascoltarlo consiglio alcune compilation:
- The Best of Amos Milburn: Down the Road Apiece - (1994 America Record)
- The Complete Aladdin Recordings of Amos Milburn - (1994 Mosaic Records)
- Blues, Barrelhouse & Boogie Woogie - (1996 Capitol Records)
- The Best of Amos Mulburn - (2001 EMI Capitol Special Markets)





38 - Ernie Andrews


Nasce nel 1927, cantante blues e jazz dalla caratteristica voce baritonale.

Ha il suo primo ingaggio da giovanissimo con l’orchestra di Harry James.

Incide poi negli anni 50 con la Colubia Records ma ha il suo declino negli anni 60 e 70.




Ritorna in auge nei primi anni 80 e suona con Gene Harris e Jay McShann.

E'ancora attivo.

Per ascoltarlo consiglio una compilation This Is Ernie Andrews pubblicata dalla Verve nel 2006 (brani registrati nel 1965).

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