lunedì 6 maggio 2013

I Grandi del Jazz: 19 - Chet Baker




Chesney Henry Baker Jr. (1929 – 1988) trombettista.
Grande artista dalla vita tormentata, un grande talento bruciato da una dipendenza devastante all'eroina.
Famoso per il suo stile rilassato e per aver contribuito alla nascita del West Coast Sound, la versione bianca del Cool Jazz.





Figlio di un chitarrista, a 13 anni suo padre gli compra un trombone, ma il piccolo Chet non riesce a suonarlo e passa alla tromba.
Si trasferiscono in California, Chet suona nella banda della scuola, il pomeriggio lavora nel locale bowling a sistemare ed allineare i birilli.

Dal 1946 al 1951 è militare a Berlino.

Nel 1952 partecipa ad una selezione e viene assunto da Charlie Parker per un tour nella West Coast.





Nello stesso anno si unisce al Gerry Mulligan Quartet, ne diventa in breve una delle punte di diamante, le sue capacità strumentali sono fuori dal comune, famosa la sua versione di My Funny Valentine.





Sono anni fondamentali per il giovane Chet, con Mulligan mette le basi per il West Coast Sound, il Cool Jazz dei musicisti bianchi, che nasce a Los Angeles e di cui Mulligan rimane il maggiore esponente.
Il declino del gruppo però è quasi immediato,Mulligan ha problemi con la droga, viene incarcerato, nascono disaccordi, economici e caratteriali fra lui e Chet.

Baker fonda una propria jazz band, in cui, oltre a suonare la tromba è anche cantante e nel 1954 vince il premio come migliore strumentista nel sondaggio della rivista Down Beat, battendo tra gli altri Miles Davis, Dizzy Gillespie e l'astro nascente Clifford Brown.





Ha una bella presenza, lo chiamano il James Dean del jazz, lo cercano per un film,ma rifiuta.






Nel 1955 scioglie il gruppo ed iniziano per lui i problemi, si aggrava la sua dipendenza all'eroina,inizia a frequentare spacciatori senza scrupoli, comincia ad avere guai con la giustizia.

La sua carriera, nel pieno della sua maturità artistica, inizia una fase discendente dalla quale non riuscirà più a riprendersi.

A partire dai primi anni sessanta inizia a suonare anche il flicorno soprano (una tromba dal suono più morbido utilizzata per creare atmosfere intimistiche).

Si trasferisce in Europa dove si sente più apprezzato come musicista e dove viene meglio tollerata la sua tossicodipedenza.






I problemi non finiscono, una vita al limite fra alcool e droga, un copione purtroppo uguale a tanti musicisti.








Rappresenta anche lui il binomio sregolatezza e genio, un preconcetto sempre esistito,tipico dell'immagginario collettivo.
Un esempio che purtroppo ha creato sempre tanti seguaci, è molto comodo credere che questo basti per essere ritenuti artisti.

Grandi musicisti come Lester Young, Charlie Parker, Chet Baker e tanti altri che vedremo, artisti che hanno avuto il dono di un talento enorme, naturale, spesso non coltivato che li ha portati a scrivere pagine di una bellezza incredibile, pagine che sono entrate nella storia della musica, artisti dalla vita tormentata e assurda.

Chet finisce in carcere per oltre un anno a Lucca e viene espulso dalla Germania Ovest e dall'Inghilterra.

Nel 1964 torna negli Stati Uniti, trova un clima completamente diverso, sono gli anni del beat, della british invasion, è la musica rock a dominare la scena e al jazz non resta che scavarsi la propria nicchia, restando anzi aumentando la sua caratteristica non voluta di musica d'elite, per pochi intenditori.



Chet si ritrova quasi in mezzo a una strada, sfruttato da un manager senza scrupoli che lo costringe a suonare e registrare musica che non gli piace.




Nel 1966 viene coinvolto in una rissa mentre cerca di acquistare eroina da uno spacciatore,rimane massacrato sull'asfalto completamente privo dei denti anteriori, una cosa molto grave per un trombettista.

Due anni di convalescenza e sparisce dalle scene finché un appassionato non lo riconosce nel commesso di una pompa di benzina e lo aiuta a rimettersi in sesto, facendogli anche trovare i soldi per sistemarsi la bocca.



Baker deve esercitarsi a lungo per imparare a suonare con la dentiera e parzialmente disintossicato torna a New York dove, con l'aiuto di Dizzy Gillespie, riesce ad ottenere un contratto con un locale.

Le cose non vanno, collabora con Jim Hall, ma nessuno sembra interessato a questo James Dean del jazz sempre in fuga da sè stesso e dagli altri.




Nel 1975 torna in Italia ed inizia a viaggiare fra Stati Uniti ed Europa nella speranza di trovare ingaggi in patria, che però non arrivano.

Non vuole rassegnarsi e vuole credere fino in fondo che potrà rientrare definitivamente.




Collabora con Elvis Costello e celebre è il suo commovente assolo di tromba nel brano Shipbuilding.

Trascorre i suoi ultimi anni di carriera in Brasile suonando bossa nova.





In questi suoi ultimi anni di vita scopre un talento, una rarità nel jazz moderno, il flautista italiano Nicola Stilo.

Il 13 maggio 1988 alle 3 del mattino viene trovato morto sul ciglio della strada.
Il rapporto della Polizia parla di suicidio, si sarebbe gettato nel vuoto dalla finestra del suo albergo.

Aveva 58 anni.

Discografia

Ha lasciato numerose registrazioni, molte delle quali eseguite essenzialmente per il suo continuo bisogno di soldi.

I suoi lavori migliori sono:

1953 - West Coast Live
1953 - Grey December
1953 - Chet Baker Quartet feat Russ Freeman
1953- Chet Baker and Strings
1953 - Gerry Mulligan Quartet with Chet Baker
1954 - Chet Baker Sings
1954 - Chet Baker Sextet
1954 - Chet Baker Big Band

1954 - My Funny Valentine
1956 - The Route
1956 - Playboys
1958 - It Could Happen To You - Chet Baker Sings
1962 - Somewhere Over The Rainbow
1965 - Groovin'
1965 - Lonely Star
1965 - On a Misty Night
1965 - Boppin' With The Chet Baker Quintet
1965 - Baker's Holiday: Plays & Sings Billie Holiday
1979 - The Touch of Your Lips.

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